Roberto Vannacci non fonda ancora un partito, ma non esclude un futuro politico da leader: le dichiarazioni durante l’evento a Viterbo.
Il generale Roberto Vannacci, figura sempre più centrale nel panorama politico italiano, ha recentemente fatto parlare di sé durante il suo evento a Viterbo.
Nonostante l’attesa per un grande evento che doveva estendersi su due giorni, la manifestazione si è ridotta a un pomeriggio di interventi, con il culmine rappresentato da un comizio del generale stesso. Ecco cosa ha detto.
Vannacci parla del suo futuro partito e la critica a Meloni
Durante il suo intervento, come riportato da Fanpage.it, Vannacci ha criticato il governo Meloni, concentrandosi in particolare sulla questione della sicurezza in Italia.
Questa sarebbe la sua priorità da presidente del Consiglio, dato che afferma: “Sono aumentati i furti e si deve aver paura ad uscire per strada“.
Nonostante la crescente pressione da parte dei suoi sostenitori per lasciare la Lega e fondare un suo partito, il generale e europarlamentare ha dichiarato dal palco: “Non siamo qui per fondare un partito“.
Tuttavia, ai microfoni ha aggiunto un sibillino: “Non escludo nessuna possibilità” per il futuro. Una frase che sembra lasciare aperte tutte le opzioni.
L’evento a Viterbo: com’è andato?
Annunciato come una kermesse di due giorni ricca di dibattiti, spettacoli e momenti conviviali, l’evento “Noi con Vannacci” ha subito una ridimensionamento significativo.
Ciò dovuto in parte al maltempo che ha costretto a spostare il palco in una più modesta aula convegni di un hotel.
Tuttavia, la partecipazione del generale Vannacci ha attirato l’attenzione, riempiendo i circa 300 posti disponibili solo per il gran finale, quando è apparso sul palco.
Nelle ore precedenti al suo intervento, si sono avvicendati vari esponenti della politica e la cultura vicino all’eurodeputato leghista. Tra cui l’ex senatore Umberto Fusco e Gianni Alemanno, già sindaco di Roma e ora leader del Movimento Indipendenza.
A catturare l’attenzione è stato anche il sindaco di Pennabilli, Mauro Giannini, che ha portato in scena simboli controversi come la X Mas e il Battaglione Mussolini.